Le Castellare

Pasqua sui Sibillini

Qui nei piccoli borghi dei Sibillini e soprattutto nelle minuscole frazioni montane, sopravvivono ancora alcune tradizioni legate alla vita contadina di un tempo.

Qualche anno fa, quando ancora solamente immaginavamo di poter riportare in vita il nostro posto del cuore, fantasticavamo sul fatto che sarebbe stato bello non perdere, ma far rivivere alcune di quelle tradizioni, vecchie memorie e gesti così semplici ed essenziali, genuini, che il mondo moderno che corre troppo veloce forse non ha più tempo nè voglia di recuperare, ma che in passato caratterizzavano la vita di queste piccole comunità rurali che si ritrovavano in momenti di festa e convivialità, e che ancora oggi qui sentiamo vive.

La mattina di Pasqua si fa a “Coccetta” e poi una bella e sostanziosa colazione in famiglia!

Qui da noi, dopo la Messa di Pasqua, ci si ritrova davanti alla bella Chiesa di Isola San Biagio, sotto la Sibilla, per giocare a Coccetta. Una sorpresa che incuriosisce i bambini che vengono da fuori e diverte i grandi in una vera sfida di precisione e fortuna. Si forma un cerchio tra i presenti, ogni partecipante deve essere munito di un uovo sodo, meglio se colorato, tutte le uova vengono raccolte in fila nel braccio da uno dei giocatori. Inizia lo scontro tra due giocatori alla volta, uno tiene nella mano un uovo e l’altro, tenendo l’altro uovo nella mano, lo deve colpire. Vince chi dopo i colpi ha l’uovo ancora sano. Il premio è l’uovo rotto, il vincitore sfiderà un nuovo avversario e così via. Il vincitore finale è chi riesce a rompere più uova, aggiudicandosi tutte quelle conquistate!

La mattina prosegue con una ricca colazione, che segna la fine della Quaresima e del digiuno e celebra il ritorno alla vita e la Resurrezione. La tradizione marchigiana vuole la tavola imbandita di pietanze inusuali, dolci e salate. Ci sono i salumi, come il salame o il tipico ciauscolo, la pizza e i piconi o piegati al formaggio e le uova sode benedette e i dolci come la pizza dolce e le ciambelle strozzose.

Ed ecco così una bella occasione per rivivere un’atmosfera del passato, assaggiare prelibatezze tipiche, condividendo uno stile e un ritmo di vita lontano dalla rutine quotidiana, un’occasione speciale per sentirsi avvolti dal luogo che si sta visitando e conoscere più da vicino i suoi abitanti.

C’è chi lo chiama turismo esperenziale, chi lo chiama turismo di relazione, per noi è una naturale sfumatura dell’accoglienza familiare che da sempre offriamo.

Con la Coccetta, la pizza al formaggio, il ciavuscolo e molto altro, vi aspettiamo a Pasqua!

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